domenica 9 ottobre 2011

come promesso, il primo giorno di asilo!!

eccola qua, con gli occhi ancora pesti di sonno e il suo solito entusiasmo incontenibile, pronta ad affrontare il suo.. "ingresso in società"! è il 14 di settembre 2011.
sembrava lontano, questo giorno.. credevo di avere tanto tempo a disposizione per godermi quella magia dell'intimità che ti da lo stare tutto il giorno a contatto con il tuo amore, svegliarsi con calma, portarla nel lettone a fare le coccole e i rotoloni, fare colazione con un bel sole che entra dalle finestre o con la pioggia che picchia sul balcone, il cielo bianco e l'aria gelida, poi giocare con il duplo sul tappeto, uscire a passeggiare,a fare la spesa, preparare il pranzo, guardare un po' di cartoni sotto la copertina poi fare un rilassino, come lo chiama lei, al buio delle tapparelle abbassate intanto che la mamma sbriga qualche faccenda...
qualcuno la vedrà come una routine alienante, priva di attrattiva e di ambizione.. io l'ho trovato il periodo più bello della mia vita, il più emozionante, più gratificante, più ricco di amore.. mi ha insegnato a fare la mamma, che, dite quel che volete, e il mestiere più faticoso ma più bello del mondo!!!
sembrava lontano,e invece sono qui, abbandonata come un cagnolino legato al paracarro dell'autostrada, mentre lei si alza ogni mattina felice di andare a giocare con il suoi amici.
però sono felice anch'io, anche se il silenzio in casa è assordante, e allora metto musica per coprire il vuoto, e cucino, fotografo, riordino il blogghino, rassetto casa, mi stiro i capelli, aspettando l'ora di andarla a riprendere, di vederla balzare su come una molla e corrermi incontro urlando sorridente "maaammamaaa!!!", mentre mi mostra un disegno o un lavoretto...e mi esplode il cuore!
è stata bravissima, quel 14 settembre, mi ha aiutato a superare il momento di distacco che tanto temevo, quando pensavo di rimanere aggrapppata alle sbarre del cancello o di farmi cacciare a calci dall'asilo, di piangere a dirotto tornando a casa.. invece è stato facile, l'ho vista tranquilla, eccitata, felice, a suo agio, e me ne sono andata serena (..insomma..) al bar a fare colazione con la mia amica paola, e dopo due ore ci siamo riprese i nostri bimbi spettinati, con le guance arrossate dall'entusiasmo del gioco e della novità.
eccoli qui dopo due minuti nella loro nuova aula...
e all'uscita,vittoria!!!!
più per la mamma che per la nanetta.. ero sicura che a lei piacesse.. non ero sicura di riuscire a sopportare la sua mancanza.. e invece sono sopravvissuta, anche se un po' provata...
grazie Amore mio, è tutto merito tuo!!
ora sono ormai tre settimane, e lei è sempre più entusiasta.
io un po' meno, per svariati motivi, ma non importa, perchè l'unica cosa che conta è che lei stia bene, sia serena e allegra come è sempre stata, bimba brillante, piena di vita, curiosa e attenta, che ride, impara, canta, corre e vive, una trottola musicale con la levetta sempre su ON, senza la rotella per il volume!
intanto sto iniziando ad organizzarmi, non sono abituata a tutta questa "libertà di movimento", non ho ancora realizzato che posso fare i lavori con calma, leggere, posso andare a spasso, fare la cyclette, vedere qualcuno, ribaltare casa, andare per negozi, o anche fare un bel niente...
per ora sono ancora in preda ad uno dei miei attacchi di labirintite, e brancolo per casa fra detersivi e pc, padelle e padellini.. e in un lampo arriva l'ora di andarla a prendere.. e puntuale, eh, perchè ha così tanta fame che siamo ancora sulla soglia della porta dell'aula quando mi chiede "mamma che cosa mi hai portato da mangiare??"
e allora apro la borsa e, come dal cilindro di un mago, esce di tutto: biscotti appena sfornati, frutta, succhi, crackers, acqua.. e si mangia camminando per strada, troppa la fame per aspettare di arrivare a casa, in giardino, o per raggiungere una panchina.


domani la prenderò ancora per mano per accompagnarla, cantando, al "suo" asilo, come lo chiama lei, per regalarle un altro giorno di sorrisi, di gioco, di crescita.


tutto questo mi fa pensare ad un libro che ho letto molto tempo fa...


e non solo perchè questo è per me un periodo di caos calmo, dentro e fuori, ma perchè mi ci vedevo davvero, proprio come pietro, anche se per motivi più futili, inchiodata davanti alla scuola, ad aspettare di vedere il colore della maglietta che le avevo messo quella mattina balenare attraverso il vetro della finestra, a sperare che lei si affacciasse e mi regalasse uno dei suoi sorrisi candidi e pieni di fessure, a guardare l'orologio contando i minuti che mancavano all'aprirsi di quel cancello che me l'aveva inghiottita...
nessuno mi avrebbe allontanato da lì, nemmeno con la forza.
me la sono immaginata per mesi, questa scena, e invece no, sono andata a bere un marocchino e sapevo che l'avrei ritrovata raggiante.
per pietro invece no, non è la stessa cosa.. la panchina è diventata un'ossessione, un'ancora, una penitenza per espiare la colpa.
un libro molto intenso, che in me ha lasciato un segno: amore che esplode urlando, un uomo con l'anima alla deriva, che vuole ad ogno costo aiutare la figlia a superare la perdita più grande, ma che in realtà si aggrappa al lei per non affogare nel dolore.

6 commenti:

  1. E' normale mia cara, il distacco si sente e all'inizio superarlo non è facile...ma l'importante è che la piccola stia bene e che viva il tutto in meniera serena e felice!
    Grazie per il consiglio in merito al libro...
    Un abbraccio!
    Che bella la tua piccola..

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  2. grazie, simo... e come potrei non essere d'accordo.. ogni scarrafone, si sa... si, è l'unica cosa che conta, che lei sia felice, e se la vedessi diresti che felice è dire poco!!! ti abbraccio anch'io, e rinnovo il mio in bocca al lupo, pieno di affetto, per quel che sai! bacio

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  3. Monica, l'ho letto due volte e mi sono emozionata tantissimo, come ti capisco anche se ancora non ci sono passata, ma è come se sentissi già come sarà e mi sento vicina a queste tue sensazioni. Alice Ginevra è sempre con me, dovunque vado, non l'ho ancora mai lasciata a nessuno nemmeno per mezzora, quindi facciamo tutto insieme. La tua piccolina è bellissima, dolcissima, solare, ama stare con gli amici, ama alla follia la sua mamma, non potresti chiedere di più. Fare la mamma e potere godere di quella meravgliosa routine che è condividere la giornata con la tua creatura non è alienante, o meglio, nemmeno per me lo è. Penso che chi lo trova tale è perchè di fondo è un po' egoista e anzichè vedere quanto amore c'è dentro quei momenti e quanta felicità dentro alle piccole cose, vede solo le cose alle quali deve rinunciare.
    E' bellissimo quello che hai scritto, ti mando un abbraccio!
    Sabrina&Luca

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  4. ciao sabrina, tutto vero.. io in tre anni non sento di aver rinunciato a niente, se non a qualche ora di sonno, pienamente ripagata dalla gioia di poter assistere ogni minuto al miracolo della vita, della crescita, dell'amore incondizionato. ho potuto, proprio come te, vivere con lei tutte le sue prime volte, non mi sono persa un sorriso, una parola, uno sguardo, un gesto.. e tutto questo per me, non ha prezzo, non lo cambierei per niente al mondo.
    vuoi mettere guardarla e annusarla mentre dorme, ed essere lì quando apre gli occhi, allunga le braccia, e ti sorride??? un momento che vale una vita intera!! ciao cara, ricambio il tuo abbraccio con tanto, tanto affetto!

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  5. che bella la tua bimba!!ti confesso una cosa..ogni volta che accompagno i bimbi a scuola..piango!la maestra non si fà capace..anche se è stata dura crescerli ma mi mancano terribilmente!la casa è vuota quando non ci sono..oggi hanno anche mangiato :(..ed io sto digiuna aspettando loro..un amore viscerale!!ecco lo sapevo..a dopo

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  6. oh tina, menomale, siamo già in tre, e mi consolo... però non piangere fino a che prendono al laurea, mi raccomando!! adesso ce l'ho qui al mio fianco, e splende il sole anche se è già buio!! sta facendo gli auguri al papà al telefono.. una tenerezza!!! un bacione cara!

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