giovedì 15 settembre 2011

pesto, asilo e nanetta doppiamente felice!!



un'idea geniale, direi, quella di fare il pesto con il mortaio.
è che questa salsa è la preferita in assoluto della mia nanetta, e di farla con il frullatore sono capaci tutti. o no??!!
invece facciamo fatica, malediciamo il giorno in cui abbiamo comprato il mortaio, e spendiamo due ore di vita a picchiare, con un caldo che neanche a metà luglio, e girare con cattiveria questo pestello con il manico troppo corto, così si è fatta più fatica e ci si sente degli eroi quando poi si finisce e si mette nei vasetti, sperando piaccia alla principessa, che è di gusti un pò sofisticati.
più si fa fatica più sembra grande il gesto d'amore... è una patologia, questa, più che una riflessione, lo ammetto..
l'ho fatto sia con l'aglio che senza, così son contenti tutti, e invece del reggiano ho usato (vuoi che no, visto che ci siano appena tornati?!) una bella grattata di trentingrana (niente pecorino così è più delicato), che è stato una rivelazione. buono!
quindi le dosi vanno dimezzate per ogni vasetto, per uno si usa lo spicchio d'aglio, per l'altro no.


per due vasetti piccoli


120 gr di foglie di basilico
40 gr di pinoli (io ho usato quelli freschi comprati in liguria)
200 gr di trentingrana grattugiato
200 ml circa di olio extravergine di oliva
1 spicchio d'aglio fresco
sale grosso


lavare le foglie di basilico in acqua fredda e lasciarle su di un panno di cotone, rigirandole ogni tanto, fino a che non sono perfettamente asciutte.
pestare l'aglio spellato nel mortaio fino a che non di spappola completamente.
a questo punto aggiungere una manciata alla volta di foglie di basilico con pochissimi grani di sale grosso, e continuare fino a che le foglie rilasciano la loro acquetta verde, cercando di ruotare il mortaio nel senso opposto a quello in cui si gira il pestello.
aggiungere i pinoli con un altro pizzico di sale grosso, che aiuta a triturare gli ingredienti oltre che a dar sapore, e continuare a lavorare fino ad ottenere una crema piuttosto omogenea.
aggiungere il grana un po' alla volta, coprendo ogni manciata con l'olio versato a filo e continuare a girare il pestello.
è una roba un pò lunga (giusto per passare il tempo e non sentire il vuoto lasciato dalla nanetta che va felice ed entusiasta all'asilo mentre la mamma si strugge nel silenzio), ma il risultato da un sacco di soddisfazione.
nanetta felice in mezzo ai bambini, a giocare con la terra (nooooooo!!!!), e felice quando stasera sbrodolerà pesto ovunque godendosi la sua pasta preferita.
e vedere mia figlia con la faccia tutta pastrugnata di pesto che si lecca le labbra e svuota il piatto vale ben più di questa "sfacchinata!.


presto racconterò di questi primi giorni di scuola materna..


4 commenti:

  1. Saraà che rientro in una delle Cuoche più pasticcione di questa terra che non mi do neanche il tempo di fare un pesto con il mortaio.. Io vado di Frullino... ;) ma proverò prometto.. a prestissimo mamma pasticciona

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  2. ma amnche no, valentina.. non so fino a che punto ne valga la pena.. :-))
    a presto

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  3. grazie lucia.. in effetti te lo dico domani, com'è venuto. l'ho solo assaggiato, ma stasera un bel pastasciuttone non ce lo toglie nessuno. purtroppo pasta corta,però, perchè la nanetta con le trenette ancora non è in confidenza :-)))
    ciao, a presto!!

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