lunedì 28 agosto 2017

gelato alla liquirizia




allora, siete tornati?
montagne di roba da lavare?
pelle che inizia a squamarsi e la mattina uscite dal lenzuolo che una nevicata così manco a natale?
sabbia dappertutto che ve la ritroverete insieme ai coriandoli alle prossime pulizie di primavera?
corsa agli ultimi compiti delle vacanze e acquisto sul filo di lana per la fornitura di cancelleria necessaria ad affrontare l'anno scolastico imminente?
io ho già passate
o tutte queste fasi, sono qua bella rilassata (si fa per dire) a godermi gli ultimi giorni di risveglio senza driiin driiin, a raccattare sabbietta in ogni dove, a giocare con la mia bimba in assenza di amichette che mi fanno tirare il respiro, alle prese con la nuova micina in stallo che inizia a miagolare appena apri la porta e smette quando la chiudi.
l'ho chiamata cigola.... simpatica vero?
simpatica un cazzo....  non tace un attimo, io in casa ne ho già una con quest'abitudine.
e mi basta.
in più ama passeggiare sulla tastiera più degli altri tre messi insieme, e il post, nonostante il nuovo hard disk che ha notevolmente accorciato i tempi di stesura, continua ad essere un incubo.
quindi chiudo qua prima di tirare qualche saracca, che non è fine.

per circa 700 gr di gelato

435 gr latte fresco intero
150 gr panna fresca
120 gr zucchero
11 gr destrosio in polvere
30 gr latte magro in polvere
4 gr farina di semi di carrube
1/2 o 1 cucchiaino polvere di liquirizia amarelli


per il procedimento vi rimando sul sito dal quale ho preso paro paro, spaccata al grammo, la ricetta del gelato fiordilatte a cui ho aggiunto, prima del riposo in frigo, solo 1/2 cucchiaino di polvere alla liquirizia.
il blog al quale mi rivolgo le rare volte che non pasticcio e mi metto a cucinare seriamente è fables de sucre, ricco di ricette perfettamente spiegate (a prova di deficiente) e se sei una brava bambina e segui le istruzioni passo passo non puoi sbagliare nemmeno volendo, il risultato è garantito.
da che è arrivata la gelatiera a casa mia (sempre su consiglio di claudio, una delle due anime del blog in questione) praticamente non si fa altro.
e se è vero che ho provato diverse ricette, alla fine sempre qui casco perchè anche se ad una prima occhiata il procedimento può sembrare leggermente più complicato di altri, è proprio la ricerca della perfezione che claudio va proponendo, che ti permette di avere un signor risultato, che tante rinomate gelaterie si possono solo sognare.
io posso qui riportare, per chi ce l'ha, il procedimento che seguo con il bimby, che mi ha permesso di semplificare la preparazione, mi fa sporcare meno cose e non mi fa rischiare di sbagliare nei tempi e nelle temperature.

fare scaldare latte e panna fino a lieve bollore, poi aggiungere le polveri precedentemente mescolate in una ciotola poco alla volta, a velocità 3.5/4 per eliminare eventuali grumi.
impostare la temperatura a 85 gradi ed abbassare la velocità a 3.
una volta raggiunta tale temperatura mantenere acceso per un paio di minuti per completare la pastorizzazione
spegnere, lasciare intiepidire e riporre in una ciotola chiusa ermeticamente in frigo per alcune ore (meglio una notte intera)
una volta tolta mettere in gelatiera e mantecare per 40/45 minuti.


allestimento della tavola green gate
risultato assicurato, come in gelateria.
vedete poi voi per la quantità di polvere di liquirizia,  noi non piace molto carico (anche perchè io ne mangio mezzo chilo alla volta e stancherebbe!) quindi abbiamo optato per metà cucchiaino.
per gli ingredienti, sono tutti reperibili online su siti specializzati, la polvere di liquirizia sullo shop on line di amarelli, ma il destrosio si trova in bustine anche in alcuni supermercati ben forniti. per la farina di semi di carrube, si trova sempre online o in alcuni punti vendita di prodotti bio (per, es naturasì)

è piaciuto a tutti.....

backstage fotografico 
ci vediamo presto, fate i bravi mi raccomando!


martedì 22 agosto 2017

focaccia doppio rosmarino con olive nere


oggi è un giorno un pò difficile.
quid, la micina che abbiamo accolto per aiutarla a crescere, ha raggiunto l'età per essere inserita in gattile, in attesa di una mamma per sempre.
speravano di trovare una casa per lei prima di questo momento, per evitarle la gabbia e la solitudine dopo essere stata in una famiglia, ma questa volta non ce l'abbiamo fatta.
sono qui che preparo la "valigia" per la piccolina e mi chiedo dove finirà, quanto sarà amata, come crescerà, lei e la sua codina ad uncino, il suo leccare il viso quando la prendi in braccio dopo un pò che è rimasta sola, il suo correre in derapata e saltare come avesse le molle al posto dei gommini...
apriamo quindi la porta e il cuore ad un altro trovatello, che lascerà sulla mia pelle nuove cicatrici di graffi e nei miei ricordi la dolcezza di fusa e sguardi pieni di amore e gratitudine.
si, perchè se all'inizio sono diffidenti e spaventati, e si gonfiano ad ogni minimo rumore, giorno dopo giorno mostrano fiducia e si rilassano, fino ad accoccolarsi fra le braccia rombanti di felicità.
e a chi mi chiede chi me lo fa fare, se mi pagano per questo impegno, rispondo che si, mi pagano: mi riempiono di affetto e di soddisfazioni, faniente se c'è un'altra sabbietta da pulire, altro tempo da dedicare, altri peli da aspirare, spazi da dividere e attenzioni da distribuire... vuoi mettere un patatino che quasi non sa mangiare da solo e poi ti sbrana un dito scambiandolo per un croccantino?
un micino con gli occhi sbarrati e spaventati, che si trasforma in tigrotto giocherellone, che ti fa gli agguati dietro la porta, si arrampica sugli stinchi e ti stordisce di fusa?
questo, me lo fa fare, e questo è il mio compenso!

per una teglia cm. 20 x 20

80 gr farina 0
150 gr semola rimacinata
100 gr manitoba
40 gr pasta madre
1 cucchiaino scarso sale
200 ml circa acqua
15 gr olio extra vergine di oliva al rosmarino marina colonna
1 rametto rosmarino fresco
olio extra vergine di oliva bio

mettere le farine nella planetaria, aggiungere la pasta madre a pezzetti , iniziare ad impastare a bassa velocità aggiungendo l'acqua poco alla volta.
proseguire poi aggiungendo l'olio, un cucchiaino alla volta, aspettando che venga di volta in volta assorbito dall'impasto.
alla fine mettere il sale, continuare per pochi minuti aumentando la velocità, fino a perfetta incordatura.
lasciar riposare una mezz'ora nella ciotola coperta da un panno, procedere poi ad un giro di pieghe, poi pirlare e riporre ina ciotola grande.
coprire con la pellicola e mettere in frigo per una notte di maturazione.
togliere l'impasto, farlo acclimatare e poi stenderlo su di una teglia antiaderente.


coprire con la pellicola e lasciar lievitare per qualche ora (il tempo dipende dalla temperatura, deve almeno raddoppiare)
condire con il rosmarino e le olive, un filo di olio extravergine
teglia antiaderente quadrata le creuset
ed infornare nella parte bassa per una decina di minuti a 200/220°.
spostare a metà, abbassare il forno di 10 gradi e continuare per altri 15/20 minuti.
servire calda.



ci vediamo presto, fra un gatto e l'altro, i giochi con il mio amore di bambina, i ripassi dei verbi e le pulizie di primavere fatte a fine estate, tornerò anche in cucina.....

venerdì 11 agosto 2017

pasta fredda con pescespada al ginepro, olive e primosale di capra


buongiorno, tutti al mare a fotografarvi i piedi, i pancini piatti e i bambini con le palette in controluce al tramonto?
bravi, godetevi le vacanze che io ho già dato.
io invece mi godo la città semivuota, la mia famiglia comprensiva di mici che crescono e mostrano ogni giorno di più le loro caratteristiche, che li rendono unici e li fanno amare oltre ogni limite.
motorino è bulimico, ha sempre fame di tutto tranne frutta e dolci, ruba foglie di insalata scondita e si nasconde a mangiare, non resiste alla tentazione di salire sulle spalle di chi esce dalla doccia con l'accappatoio umido e profumato, e ti obbliga ad asciugarti con quasi sei chili di amore che si struscia sul collo.
è uno splendido gatto da riporto, anche se ultimamente l'invasione di intrusi femmine nella sua vita da re della casa gli ha fatto perdere il elastici per capelli.
non si fa più pastrugnare tanto da noi, poche manfrine che sono un uomo vero io, ma ancora si lascia far la qualunque da mia figlia, che lo manipola facendogli fare il ponte, la verticale e qualsiasi smorfia con il muso, con uno sguardo eloquente del tipo "quanta pazienza che cce vò con sta donnina!"
mantiene alto il suo nome rombando fusa che si sentono nel cuore della notte, anche se ora fanno meno impressione perchè arrivano da un bel gattone e non più da una piccola pallina spettinata.
lui fa dormire il papi quasi mummificato: si accoccola mostrando solidarietà maschile, se non stiamo vicini noi qua le donne ce la fanno veder brutta, e impedisce i movimenti notturni con il suo dolce peso morto sulle gambe.
mia ha sempre paura, vive sulle uova, si mette in allerta per qualsiasi minimo nuovo rumore, scappa dai gesti bruschi, ma quando sono sola arriva in un tripudio di fusa, strusci e testatine e si lascia coccolare sbrodolando saliva su tutte le superfici.
si, perchè lei in fase coccola sbauscia, e mi riempie di tenerezza.
mi emoziono nel vedere quanto sia riuscita a superare le sue paure con me, mi commuove quando si addormenta sulle mie gambe allungando la zampina quasi come in un abbraccio, quando mi cammina fra le gambe accarezzandomi la pelle con la coda alzata, quando mi marchia con il suo odore per farmi capire che sono sua, lei che ci ha messo settimane per lasciarsi accarezzare sul dorso e mesi sulla testa, lei che dorme da sola sulla libreria di fianco al mio letto, lei che quando sta in braccio sembra ancora un gattino di legno.
e mi fa da guardia del corpo quando faccio la doccia, sdraiata sul tappetino mi guarda con occhio innamorato.
e porta i giochini di stoffa nella ciotola dell'acqua, poi li toglie, li butta e li rincorre per tutta casa con il risultato che possiamo immaginare.
maci è la piccola di casa, una bastardina travestita da certosino, con il pelo morbido come una sciarpa di cachemire, uno scricciolo che si è fatto rispettare fin da subito soffiando e gonfiandosi come un palloncino.
ancora oggi riesce a rubare la pappa dalle ciotole degli altri, che si spostano e le lasciano campo libero non so se per paura o perchè sentono che è piccolina.
lei è una coccolona, si addormenta sul cuscino strombazzando fusa nelle orecchie, solletica il naso con le vibrisse e mangia come un rottweiler.
gioca continuamente com'è giusto che sia alla sua età, e come la sorella grande ancora non ha capito come si usa la basculante della lettiera, e talvolta di notte mi devo alzare per liberarle.
più che miagolare scricchiola, sembra le serva una passata di svitol in gola.
come suo fratello da grande vuol fare la lavastoviglie perchè ci da di leccare tutti i piatti, lei farà il tovagliolo, perchè appena la prendi in braccio dopo aver mangiato qualcosa annusa eccitatissima le labbra e via, subito a togliere qualsiasi microscopio residuo di cibo con la linguetta rasposa.
e poi fa puzzette pestilenziali, ma non approfondiamo la questione che la mettiamo in imbarazzo.
ama passeggiare sulla tastiera del pc compilando decine di pagine in excel, aprendo programmi che non sapevo nemmeno di avere, chiudendo puntualmente quelli su cui stavo lavorando e ordinando su amazon set di cacciaviti a stella e nanetti da giardino.
tutti e tre ci fanno compagnia a cena come eleganti centrotavola di peluche, solo che uno aspetta con finta indifferenza il primo attimo di distrazione e da bravo cacciatore con un balzo ruba e scappa.
la piccolina in stallo da noi, quid, è una puzzola travestita da gatto: tre mesi di micio e produce quantità industriali di liquidi e solidi che il cambio istantaneo della lettiera diventa d'obbligo.
avendo poi lei questa simpatica abitudine di sdariarsi nella sabbietta, il cambio compulsivo evita che lo scricciolo si trasformi nel bradipo sid, esalando fumi verdi dal pelo.
nella sabbietta poi cerca il petrolio, scava scava e la butta fino all'appartamento di fianco, quindi è un continuo passare il dyson a tutte le ore del giorno e della notte, per la gioia dei vicini.
quid non ha i gommini sotto le zampe, ma delle molle: salta in verticale e corre alzandosi quasi mezzo metro da terra.
praticamente vola, io la guardo e ogni tanto mi sorge il dubbio che possa avere qualcosa che non va, tipo il morso della tarantola o il diavolo in corpo.
e da grande farà la motociclista, viste le derapate in corsa che valentino scansate.
mangia tre volte al giorno e ogni volta sembra sia la prima dopo settimane a frugare nei cestini dell'immondizia: guai ad avvicinarsi, il morso cattivo ai polpastrelli è garantito.

questi sono i miei nasini e, come dico sempre, nonostante tutto... mai più senza!

per 3 persone

220 gr paccheri
100 gr primosale di capra
3 manciate pomodori datterini molto piccoli (se sono più grandi tagliarli a metà)
1 trancio grande pescespada
2 cucchiai olio extra vergine di oliva al ginepro marina colonna
olive nere condite marina colonna
pepe bianco
sale
olio extra vergine di oliva per condire la pasta


far bollire la pasta in acqua salata per il tempo indicato sulla confezione.
nel frattempo scottare il pescespada in una padella antiaderente ben calda con un cucchiaio di olio al ginepro.


lasciarlo raffreddare e tagliarlo a dadini, come taglieremo anche il primosale.
mettere pesce e formaggio in una ciotola ampia, aggiungere i datterini, condire con l'olio al ginepro, il pepe bianco e il sale.
attendere la cottura della pasta, scolarla e raffreddarla sotto l'acqua corrente.
versarla poi nella ciotola e condire con l'extra vergine normale e, al bisogno, un'altra macinata di pepe bianco.

sottopiatto bloc notes green gate


venerdì 4 agosto 2017

insalata di pere ed emmenthal al sale nero e fave di cacao


non starò a raccontarvi il caldo che fa, come se voi non lo sapeste, o quanto si suda a far niente, a quanto bisogna abbassare l'aria condizionata per poter stirare quattro stracci, alla poca voglia che c'è di cucinare tant'è che si mette insieme una cena aprendo il frigo e tagliuzzando quel che c'è.
non vi racconto nemmeno di quanto io predichi bene per poi razzolare male, visto che ho una pizza in lievitazione e la pasta madre pronta per un esperimento di focaccia doppio rosmarino da fare domani.
va bè, se ti lamenti e poi accendi il forno sono un pò cazzi tuoi.... o no????
quindi vi lascio l'idea di oggi, il classico senza tempo di formaggio con le pere, a cui ho dato una botta di vita aggiungendo le fave di cacao tostate, che si sono rivelate una meraviglia anche nel salato.
la mamma pasticciona cercherà qualche altro piatto dove infilarle.....

per 1 persona
2 pere
30/40 gr emmenthal (primosale per una versione più light)
fave di cacao tostate melandri gaudenzio
pepe bianco macinato
sale nero di cipro macinato
olio extra vergine di oliva bio


il contadino, così come tutti noi, sa quanto è buono il formaggio con le pere.
ma se volessimo esagerare e rendere ancora migliore questo intramontabile abbinamento?
basta una macinata di pepe bianco, due di sale nero, un filo di olio extravergine e un cucchiaino o due di fave di cacao, che oltre al sapore di cioccolato fondente donano la croccantezza che a questo piatto manca, e il pranzo estivo è sorprendentemente veloce, light e sfizioso.
altro che insalata di lattuga!

allestimento della tavola green gate
mini macinino per sale le creuset


naturalmente le proporzioni fra formaggio e pere possono variare a seconda dei gusti e del calcolo delle calorie.
adesso vi lascio che vado a sbucciare i peperoni che ho infornato prima....non mi ferma nemmeno lucifero!
alla prossima, se non mi sciolgo!