mercoledì 29 novembre 2017

ceci con cipolle, speck e ricotta di capra


ecco, sono ferma.
oggi niente corse, niente multitasking, niente dea kali, e niente aspirapolvere.
e quest'ultima cosa è preoccupante per me, che ho il dyson come prolungamento naturale del braccio destro, ma dopo l'epicondilite è venuta a trovarmi.... tadaaaaaaaa..... la sciatalgia!!!!
quindi oggi divano e antinfiammatorio a profusione, poi appena mi rimetto in sesto prendo appuntamento con lo sfasciacarrozze per la rottamazione.
per ora mi accontento di muovermi per casa con la postura e la grazia di quasimodo, di rintanarmi sotto la copertina circondata da gatti fuseggianti. con un tè e un bel romanzo, e magari ci scappa anche una pennica pomeridiana.
mi sento un rottame, e probabilmente lo sono anche, ma la sciatica ha i suoi lati positivi......

per 2/3 persone

250 gr ceci decorticati biologici melandri gaudenzio
50 gr speck a listarelle
1 cipolla di tropea
50760 gr ricotta di capra
olio extra vergine di oliva bio

sciacquare bene i ceci e lasciarli in ammollo per una notte.
scolare e cuocere in acqua bollente per 45/50 min, fino a che si ammorbidiscono.
dorare la cipolla a rondelle con 3 cucchiai di olio in un padellino antiaderente per un paio di minut

aggiungere lo speck e e proseguire per altri due minuti.

padellino antiaderente in alluminio forgiato le creuset
impiattare e finire con piccoli pezzetti di ricotta di capra



vi saluto, infilo le maniche della copertina e accendo il kobo: charlotte link mi aspetta, e se vuoi un thriller raffinato, delle ambientazioni sempre affascinanti, senza splatter, con degli intrecci interessanti e con dei personaggi ben tratteggiati, con lei vai sul sicuro.


buona giornata dal gobbo di notre dame!
ciaooooooooooooooooooooooooo!

martedì 21 novembre 2017

insalata di cavolfiore, emmenthal, acciughe e capperi all'olio al limone


ma è un'altra volta natale?
ma se ce lo siamo tolto dalle palle due settimane fa, e siamo ancora qua con il calendario dell'avvento, cosa ti regalo, cosa le regalo, cosa mi regalo, le lucine colorate e la carta da pacchi??!?
eh ma che maroni....
va bè, fatto sta che siamo a fine novembre e la suonata è già ricominciata: c'è di buono che anche quest'anno (stavolta con netto anticipo) abbiamo prenotato al ristorante così posso stare in pace con il mondo anch'io e non sclerare sacramentando davanti ai fornelli, che il giorno di natale fa veramente brutto.
mi godrò con calma l'apertura dei pacchetti e il sorriso radioso di mia figlia, che da quest'anno ufficialmente non crede più a babbo natale (fino all'anno scorso è stata la gioco per farci contenti, ben sapendo che i biscotti se li mangiava la mamma prima di svegliarla al mattino).
mi godrò la calma di una giornata di festa.
mi godrò un menù da colesterolo a mille, che non riuscirò a smaltire nemmeno per la prova costume.
mi godrò un pranzo al tavolo, come una persona normale, senza alzarmi e schizzare fra salotto e cucina come una pallina sulle sponde del flipper.
mi godrò ogni boccone senza l'ansia da prestazione: sarà venuto bene? sarà buono come l'altra volta? il nonno si accorgerà che ci ho messo l'aglio? sarà abbastanza per tutti? se è troppo cotto e poi diventa di legno?
mi godrò ogni portata senza gatti ladri da scacciare dalla tavola, quando non dal piatto.
insomma, sarà festa anche per me.
tutto sommato, anche per me che detesto il natale, c'è ben di peggio.

per 2/3 persone

1/2 cavolfiore grande
120 gr emmenthal
5 acciughe sott'olio
2 manciate capperi sotto sale
pepe di sichuan qb
olio extra vergine di oliva al limone granverde qb


lavare il cavolfiore e cuocere a vapore fino a che si ammorbidisce.
separare i ciuffetti e condirli con il formaggio a dadini, i capperi e le aggiughe tagliate.
finire con l'olio al limone e il pepe di sichuan sbriciolato



può essere gustato sia caldo che freddo e gli avanzi, se passati in forno con una generosa spolverata di parmigiano reggiano. sono deliziosi.
un pò più arricchito di condimenti può essere anche una sorta di timballo preparato in anticipo e riscaldato al bisogno, con l'emmenthal filante.

vi lascio la lettura di queste sere

un giallo che vede protagonista una zitella di mezza età che affitta una villa nel new england per trascorrere un periodo di vacanza in compagnia della domestica e dei suoi giovani nipoti.
dopo alcuni segnali inquietanti, n cadavere ai piedi della scala a chiocciola sarà l'inizio di investigazioni, interrogatori e sospetti.
ma non sarà il solo.....


martedì 7 novembre 2017

vellutata di cavolo viola al gorgonzola


adesso voi direte: questa qui si è rimbambita con i gatti, non cucina più, non recensisce più libri, trascura il blog e i suoi hobby, talvolta non lava nemmeno i vetri di casa perchè si è rintronata con i suoi nasini bagnati.
ebbene si, avete pienamente ragione, è verissimo!
non sembra ma il tempo e le energie che portan via questi esserini è notevole.
e non parlo solo dei miei, che tutto sommato sono grandicelli e la fase di gioco compulsivo arriva solo a sprazzi, le occole sono purtroppo un lontano ricordo (io che desideravo tanto un gatto cozza, nemmeno uno su tre!) mentre invece la fase peli e sabbia dappertutto non mi da tregua e mi vede impugnare perennemente l'aspirapolvere fino a farmi venire l'epicondilite cronica.
quindi non tanto loro ma i piccolini che ospito per farli crescere con l'idea di una famiglia, nella speranza che ne trovino una vera senza passare dal via!, che sarebbe l'attesa in una gabbia del gattile, con volontarie amorevoli che però per evidenti motivi non possono dar loro il calore di una casa.
ognuno di questi trovatelli ha un carattere ben definito, e guardarli e studiarli è per me una passione vera.
così scopri che una è malmostosa e si fa pregare per uno struscio, che però se la prendi dal lato giusto riesce a darti un affetto puro come pochi umani sono in grado di donare.
una invece fa fatica ad imparare a mangiare da sola, vivrebbe a latte per la pigrizia di masticare e dopo la pappa te la ritrovi somigliante ad un orsetto lavatore, l'unica parte non impiastricciata sono gli occhi e lei gongolante si presta a lavaggio ed asciugatura in un tripudio di fusa.
poi c'è quello che trema dalla fifa, che lo tieni in braccio e ti sembra un'elettrostimolatore in funzione: e allora gli devi parlare sottovoce e accarezzarlo come fosse un cristallo di boemia, perchè altrimenti la paura si impenna e capace che ti fa la pipì addosso.
poi ci sono i fratellini che hanno paura della loro ombra, li porti a casa e dopo una giornata ti chiedi se per caso non siano gemelli siamesi perchè li trovi ancora immobili appiccicati uno all'altra, rannicchiati in fondo ad una scatola di cartone.
eccoli qui, questi sono i miei ospiti attuali, cip e ciop, che io ho soprannominato mimì e cocò perchè viaggiano sempre in coppia, fanno la caccasanta sincronizzata e si amano alla follia.
si, tranne quando mangiano, che se una osa avvicinarsi alla ciotolina dell'altro a questo entra il diavolo in corpo e se non li allontano ci scappa il morto.
sono arrivati spaventatissini, un giorno intero prima di mettere fuori il muso dalla cuccia, guai avvicinare le dita, soffi, occhioni sbarrati e unghie sempre in resta.
con loro ho capito che ci voleva tempo e delicatezza, bisognava farsi conoscere, la voce, l'odore, non insistere con  coccole o nel volervi prendere in braccio.
magari una carezzina ogni tanto con il polpastrello, poi qualcuna in più con ricompensa in cibo, niente giochi, zero rumori, una scaldina rassicurante nella cuccia e tanta pazienza.
risultato: ieri in braccio entrambi, soffici cuccioli di due mesi, a fare le fusa in stereo.
è scoccata la scintilla, e io mi sono nuovamente giocata la poca dignità che mi era rimasta: una cretina, praticamente.
ma quanto siete belli, amori della tata????



per 3/4 persone

1/2 cavolo viola
2 patate
1 porro grande
350 ml circa brodo vegetale
50 ml latte
gorgonzola qb
olio extra vergine di oliva (facoltativo)

un piatto semplicissimo, salutare e molto particolare grazie all'aggiunta (senza esagerare) di cubetti di gorgonzola.
mondare tutta la verdura, lavarla e tagliarla a listarelle o pezzettini.
farla cuocere per circa 20/25 minuti nel brodo.
frullare tutto fino ad ottenere una crema omogenea.
aggiungere il latte e frullare ancora qualche secondo.
servire con i cubetti di zola, che si scioglieranno dando vita ad un colore curiosamente azzurro.
finire con un filo di olio extravergine e volendo, dei crostini croccanti per variare la consistenza.


se avete il bimby è ancora più semplice, si sporca solo il boccale e le posate per preparare le verdure.
mettere nel boccale le verdure pulite e tagliate a pezzetti e cuocere a vel.1 per 15 minuti a 80/85°.
frullare a velocità 6 per 30 secondi e proseguire per altri 10 minuti sempre a 80/85° vel. 3.
versare il latte e frullare a vel.10 per circa 30 secondi.
condire come sopra e servire.

cocottine in gres serie glamour e mini macina sale cotton le creuset
a presto, forse!
ciaooooooooooooo